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Navigando nel Mediterraneo Orientale

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Non avrei mai pensato di scrivere un resoconto di questo genere, fino a qualche mese fa giuravo che non avrei mai fatto questo tipo di viaggio (che poi è sbagliato, visto che non bisognerebbe mai precludersi la possibilità di fare nuove esperienze).

Di cosa sto parlando? Del villaggio turistico galleggiante, di quella tipologia di vacanza di massa mordi e fuggi su navi regno del kitsch, dell’eleganza esagerata, dell’abbuffata ad ogni ora del giorno (e della notte): la classica settimana di crociera nel Mediterraneo orientale. Questo riassume il mio pensiero su questo tipo di vacanza prima di provarla di persona. Non sarei potuta partire con aspettative più basse di così, e sono felice di ammettere che in buona parte sono stata smentita.

Innanzitutto bisogna rendersi conto che il vero viaggio è proprio la navigazione; le escursioni nelle varie tappe potrebbero non esserci, che già lo spettacolo che si vive solcando il mare sarebbe sufficiente a giustificare il prezzo del biglietto. Poi non si deve pensare di utilizzare le (spesso troppo poche) ore di sosta per conoscere a fondo una città; si possono sfruttare però per visitare un determinato sito archeologico, monumento o museo che non si avrebbe occasione di vedere altrimenti, o farsi un’idea di un luogo per tornare a visitarlo in modo approfondito in futuro, o ancora limitarsi a cambiare spiaggia ogni giorno.

Perché una crociera?

Come l’anno scorso la conferma delle ferie nelle due settimane centrali di agosto (che detesto profondamente) è arrivata circa un mese prima della partenza; ed esattamente come l’anno scorso, non ce la siamo sentita di affrontare viaggi impegnativi fisicamente.

Quasi per scherzo ci siamo detti: andiamo in crociera! Anche i miei genitori, partiti scettici a maggio per la loro prima esperienza in nave, son tornati talmente entusiasti da passare serate intere alla ricerca del prossimo itinerario.

Troviamo un’ottima offerta di Msc Crociere per il Mediterraneo Orientale, tutte le tappe per noi sono nuove, ci pensiamo solo pochi minuti e prenotiamo. Per le successive tre settimane ci chiederemo perché abbiamo fatto questa scelta, così poco ragionata e così completamente lontana dal nostro modo di viaggiare. L’anno scorso ho scelto una spiaggia dove eravamo forse in 50 persone, quest’anno un mezzo galleggiante con tremila passeggeri e mille persone di equipaggio!

Prima di partire

Una delle cose secondo me più utili da sapere prima di partire è che se si acquistano determinati servizi prima di partire (tipo pacchetti internet o carnet per le bevande) non verrà applicata la maggiorazione del 15% che a bordo viene chiamata tassa di servizio. 

Un paio di settimane prima ho approfittato di una promozione 2X1 di Trenitalia e acquistato i biglietti da Verona a Venezia S.L., su Frecciabianca, per 47€ in due; mi è sembrata una scelta intelligente, visto che il giorno di imbarco, sabato 6 agosto, era indicato con il bollino nero per il traffico. Tra il costo del parcheggio a Venezia, l’autostrada, la benzina, lo stress  ci abbiamo guadagnato in tempo, soldi e salute. Non avevo calcolato il caldo della città lagunare, e il tratto apparentemente breve da fare a piedi dalla stazione di Santa Lucia, con l’attraversamento del famigerato ponte di Calatrava (Ponte della Costituzione), il People Mover e poi fino al terminal della nostra nave… è stato una vera mazzata, soprattutto al ritorno! Con una bella coda di più di mezz’ora per il biglietto del People Mover e le navette del porto prese d’assalto… Se ci sarà una prossima volta: o auto o treno fino a Mestre e taxi fin sotto la nave…

Il punto fondamentale prima della partenza è stato studiare approfonditamente l’itinerario, per poter sfruttare al meglio le ore a disposizione nelle varie tappe. Affidarsi alle escursioni organizzate dalla nave per un itinerario così “battuto” mi sembra proprio uno spreco di denaro (e di tempo prezioso). Visto che si è liberi di scendere e di risalire quando si vuole (all’interno dell’orario stabilito dalla compagnia) ci si può organizzare in autonomia, così da evitare di muoversi in massa e concentrandosi solo su ciò che interessa veramente.

In un’occasione ho optato per una gita organizzata, per avere la garanzia di rispettare il “tutti a bordo”, ma anche in questo caso ho scelto l’alternativa: ci sono infatti agenzie private che organizzano le escursioni per i crocieristi, e noi ci siamo rivolti ad una nota agenzia romana che, anche con poco preavviso, ha accettato la nostra prenotazione per Olympia fornendo un servizio ottimo a circa la metà del costo richiesto da Msc!

L’itinerario: Mediterraneo Orientale

Uno dei più classici in assoluto, ma non per questo meno valido di tanti altri:

Venezia – Bari – Katakolon (Olympia) – Mykonos – Pireo (Atene) – navigazione – Dubrovnik – Venezia

I miei pensieri prima di partire: Mykonos non mi ispira particolarmente (il mio sogno, tra le Cicladi, è Santorini, e non ci ho ancora messo piede); da sempre invece desidero visitare Atene ma chi viaggia con me no; di Bari mi hanno parlato tutti bene… e Dubrovnik? o meglio, Ragusa di Dalmazia? Programmo da qualche anno itinerari in auto da Verona, poi il mio odio per la 4ruote sulle nostre strade mi fa sempre cestinare tutto. Ma voglio vedere questa splendida città dalmata, che una volta parlava italiano senza mai essere italiana, e che oggi ospita alcuni set di una delle mie serie tv preferite (mai sentito parlare del Trono di Spade?)… quindi poterci finalmente mettere piede è la ciliegina sulla torta di questo – breve – viaggio in nave.

Ho saltato Katakolon? Su questa tappa ho letto di tutto, dalle motivazioni economiche che spingerebbero tutte le compagnie ad inserirla in quanto porto poco costoso, al fatto che non ci sia niente, mare brutto, paese inesistente… piccolo particolare: a circa 40 km da qui si trova un sito archeologico vecchio di più di 2500 anni, Patrimonio dell’Unesco, che difficilmente qualcuno potrebbe visitare altrimenti, visto che queste non sono certo le zone più turistiche della Grecia: Olympia, la città dove nacquero e si svolsero per più di mille anni le Olimpiadi antiche, quelle a cui si ispirò Pierre De Coubertin per fondare le Olimpiadi moderne, di cui sono fan sfegatata fin da Seoul ’88… per me, visitare questi che per alcuni sono “quattro sassi” proprio in un anno olimpico, durante lo svolgimento della più importante manifestazione sportiva del mondo moderno, ha un significato molto particolare. Poi, per carità, ad ognuno il suo….

Compagnia e nave: Msc Magnifica

Di italiano c’è in primo luogo il proprietario, poi il cibo e il personale di più alto grado (il Comandante, l’Ingegnere Capo, il Direttore di Crociera, l’Hotel Director e soprattutto l’Executive Chef), ma la maggior parte di camerieri, cabinisti, barmen ecc. vengono da ogni parte del mondo (dalle Filippine all’Honduras, dalla Serbia all’India), quindi non bisogna aspettarsi che tutti parlino italiano. Qualcuno anzi sarà felice di poter parlare in inglese.

La nave, di cui ci siamo innamorati per vari motivi, è Msc Magnifica: grande ma non troppo, relativamente nuova (2010), elegante e sobria allo stesso tempo, senza gli eccessi di Costa o di molte navi americane.

Vita a bordo

Il problema di una nave “italiana” ad agosto nel Mediterraneo è che… è strapiena di famiglie con bambini di tutte le età, il che vuol dire che le cabine per 2 persone spesso sono occupate da 4, portando al massimo della capienza la nave e i suoi spazi.

Devo dire però che Msc Magnifica si è rivelata adeguata ad accoglierci tutti, un po’ meno adeguati sono stati gli ospiti… capisco lo stress accumulato durante l’anno, ma l’educazione propria e dei propri figli non è un optional e non va lasciata a casa! Non faccio distinzione, ho trovato maleducati in tutte le lingue, e si sa, in ambienti ristretti ne bastano pochi per fare danni grossi.

Per una vacanza tranquilla e rilassante anche in agosto, quindi, basta partire sapendo che:

  1. le compagnie (pseudo)italiane come Msc e Costa, al momento, lasciano che gli ospiti occupino tutti i lettini in zona piscine, per l’intera giornata, fin dalla mattina, spesso senza farsi mai vedere…. quindi evitate di andarci (tanto sia piscine che idromassaggi sono invasi perennemente da mandrie di bambini scalmanati, che vengono inutilmente richiamati all’ordine dagli addetti alle piscine, ma non dai genitori), e cercate posto sui ponti più alti e più esterni: c’è sole, c’è vento, c’è posto e tranquillità per tutti (e qualche doccia per rinfrescarsi), e soprattutto c’è la vista sul mare, che è sempre meravigliosa.
  2. ok, su Msc il buffet è buono, vista mare, e aperto 20 ore su 24… uno potrebbe pensare di sedersi a tavola all’apertura ed alzarsi solo a tarda notte. In realtà nelle ore di punta la ressa è troppa, il brusio eccessivo (da emicrania), nessuno rispetta un minimo di fila… ma non è un problema! Basta andare al ristorante…è aperto anche a colazione e a pranzo, ma quasi nessuno lo sa (o ha voglia di andarci) e quindi è un piacere sedersi, nel silenzio quasi assoluto, e farsi servire dai camerieri (sempre gentilissimi). Al buffet si va negli orari più tranquilli, per lo spuntino pomeridiano, la pizza di mezzanotte, o al rientro da un’escursione…

Secondo me questi sono i 2 punti più importanti da conoscere già prima di partire; chi non è mai salito su una nave da crociera passerà sicuramente il primo giorno un po’ spaesato e stupito da questo incredibile nuovo ambiente… e questi, seppur piccoli, accorgimenti, adottati fin da subito, aiutano a superare meglio l’impatto!

P.s.: la clientela agostana è estremamente varia, gli anziani in minoranza, oltre alle coppie tra i 30 e i 40 (come noi) o le famiglie con bambini (la vacanza perfetta per loro), in questa settimana abbiamo notato la presenza di tantissimi giovani, anche intorno ai vent’anni, in gruppi più o meno numerosi.

A bordo è impossibile annoiarsi, ci sono varie attività ma soprattutto molti spazi diversi in cui passare il tempo (dai bar alla biblioteca, dalla discoteca al teatro, dai negozi alla spa, dalle piscine ai club per i bimbi di tutte le età…).


Ora riassumerò le escursioni a terra, fatte in tranquillità senza correre, rientrando in nave con ampio anticipo sul “tutti a bordo”. Ho evitato di fare tour de force perché non mi interessa “vedere tutto in poco tempo e male”. Abbiamo visitato forse anche più di quanto programmato.

Bari

Siamo arrivati a Bari sotto un temporale piuttosto forte; è stato spettacolare da osservare restando sul balcone della cabina, con i fulmini che cadevano sulla città. Ce la siamo presa comoda, pranzo al ristorante appena aperto e poi siamo scesi per vedere il centro storico.

Non so perché questa città sia così snobbata; forse per la vicinanza di un mare magnifico, e di località come Polignano o Alberobello? Ci è piaciuta, anche se ci siamo limitati al centro storico antico e non siamo andati nella parte di epoca murattiana.

Il porto è poco distante dal centro, che si raggiunge a piedi senza spendere un centesimo. Proprio sotto nave è anche possibile noleggiare biciclette. Lascerei perdere il bus turistico o le escursioni organizzate, a meno di voler andare fino ad Alberobello, difficile da raggiungere in tempo in autonomia.

Inoltratici nel primo vicolo che abbiamo incontrato, quasi subito un gentile signore ci fa strada verso la vicinissima BASILICA DI SAN NICOLA. La facciata, estremamente semplice, è interessante, ma ciò che ci colpisce di più sono gli interni, veramente molto belli e diversi dalle chiese del nord Italia. San Nicola è molto importate anche per la Chiesa Ortodossa, quindi questa Basilica fa un po’ da collegamento tra le due confessioni religiose, e di ciò si può vedere l’influenza sia all’interno sia nella piazza, dove si trova una statua del Santo donata alla città dalla Russia.

Riprendiamo la strada, sbirciando in vicoli e cortili, dove le signore del posto espongono all’aria le famose orecchiette e arriviamo alla CATTEDRALE DI SAN SABINO, affacciata su una piazzetta da cui si intravede anche il castello Normanno – Svevo. Bellissimo il rosone sul fronte, belli gli interni (anche se meno particolari di quelli della Basilica), una chicca la visita al SUCCORPO, il sito archeologico sottostante (vi si accede da una scaletta interna, che sembra portare in una cripta) che permette di vedere i bellissimi mosaici pavimentali della basilica di epoca paleocristiana (V-VI sec. d.c.) che si trovava qui prima della costruzione della cattedrale nell’XI sec.

Dalla Cattedrale al castello sono solo poche centinaia di metri. Costruito a partire dal 1131, poi ricostruito su commissione di Federico II di Svevia e rimaneggiato fino al XVI secolo. Molto maestoso l’esterno, l’interno è in restauro e solo poche parti sono visitabili (in questa giornata non si paga l’ingresso, la visita dura circa una mezz’ora).

Usciti dal castello, ne percorriamo il perimetro, arriviamo alla strada che costeggia il mare e in breve si arriva al porto.

Katakolon – Olympia

In questo caso ci siamo affidati ad un’agenzia che per la modica cifra di 23€ a testa ci ha permesso di visitare il sito archeologico e il museo archeologico di Olympia, accompagnati da un anziano signore parlante un italiano d’altri tempi, e fantasticamente coinvolgente. Ci ha dato l’impressione di aver vissuto in prima persona gli eventi, tra la leggenda e la storia, svoltisi in questo luogo mitico…

Importante da considerare che i tempi di sosta erano piuttosto brevi, per cui abbiamo preferito optare per questo servizio, comprensivo di assicurazione e rispetto dei tempi del “tutti a bordo”, a un prezzo decisamente concorrenziale e con un numero di partecipanti ridotto, non i grupponi della nave. In alternativa ci sono bus senza guida, o noleggio auto (gli scooter non sono proprio adatti all’itinerario). Il biglietto d’ingresso, comprensivo di sito e museo, è di 12€ e va acquistato sul posto.

Arrivati a Olympia il caldo è veramente tremendo, per fortuna i numerosi alberi regalano un po’ d’ombra. Nell’antico stadio perfino io mi faccio trascinare a fare una foto sul podio!

Il sito archeologico ha scarsa cartellonistica e bisogno di maggior cura, capisco quindi che non sia facilmente fruibile senza una buona guida; ci sono poche tracce di restauri in corso e non è ben chiaro dove finiscano i fondi Unesco a un occhio poco attento. Il Museo Archeologico invece, seppur piccolo, è ben tenuto e conserva una collezione di valore eccelso (Hermes con Dioniso di Prassitele, Zeus e Ganimede, le metope e le sculture dei fregi del tempio di Zeus…). E’ un peccato non aver più tempo a disposizione per questa visita.

Rientrati in porto ci sarebbe il tempo ancora per un giro nel piccolo paese, ma siamo a digiuno e molto accaldati, quindi preferiamo rientrare in nave e andare a fare un salto al buffet. E’ piuttosto affollato, ma troviamo posto nella terrazza all’aperto di poppa, e pranziamo godendoci la vista della costa e la brezza marina.

Mykonos

La nave attracca al porto nuovo, poco distante dalla cittadina di Mykonos che va comunque raggiunta con i mezzi (pubblici o a noleggio).

La sosta è lunga, dalle 8:00 alle 20:00, per cui è possibile fare diverse cose. Inizialmente avevo pensato di prendere il traghetto per l’isola di Delos, per visitare l’importante sito archeologico, e poi nel pomeriggio andare in spiaggia e/o visitare la capitale dell’isola. Mi sono preparata anche gli orari dei bus per una spiaggia tranquilla in cui andare direttamente nel caso in cui il vento fosse troppo forte.

Infatti così sarà: vento forte (e nessuno di noi due lo ama) e un po’ di prigrizia ci fanno optare per il programma più leggero. Scendiamo con calma e prendiamo il bus acquatico, che per 2€ ci porta al porto vecchio di Micono.

Giriamo per la cittadina semideserta, con ancora tutti gli esercizi commerciali chiusi, così la possiamo vedere al massimo della bellezza. Il centro storico è veramente splendido in questo momento, non pensavo fosse così ben conservato nonostante il turismo di massa cui è sottoposto. Arriviamo a Little Venice dove le onde spazzano i tavolini dei ristoranti e, nonostante il paragone con la città lagunare non abbia proprio senso, ci innamoriamo di questa vista, con i mulini a vento sullo sfondo.

Arriviamo ai mulini, dove è quasi impossibile scattare una foto a fuoco, poi ci spostiamo verso la piazza Fabrika, dove partono gli autobus pubblici che portano alle varie spiagge dell’isola. Il bus per Ornòs Beach sta per partire, facciamo il biglietto (1,80€) e in circa 15 minuti siamo a destinazione. Non è tra le spiagge vip dell’isola, per cui spero in minor affollamento e meno musica, oltre che in prezzi ragionevoli. E’ veramente una bella spiaggia riparata dal vento, il mare è piatto e si sta discretamente sotto l’ombrellone… alcuni dei nostri compagni di crociera invece sono letteralmente fuggiti dalle spiagge scelte, troppo esposte, fredde e ondose. L’acqua sarà comunque più fredda del previsto anche qui…

Pranziamo sotto all’ombrellone con cibo un po’ troppo trendy per ricordarmi la Grecia (abbiamo beccato un resort 4 stelle, anche se ombrellone e due lettini con materassino ci sono costati 16€), e verso le 15, stanchi del vento, decidiamo di riprendere il bus per rientrare. Ammiriamo il panorama fino a Agios Ioannis e torniamo tra le stradine di Micono ora molto più affollate e con tutti i negozietti aperti. Resta tutto molto pittoresco, ma oggi non siamo assolutamente interessati allo shopping…

Al porto vecchio vediamo una delle barche per Delos carica di turisti fino all’inverosimile (in questo periodo dell’anno ci sono traghetti fino alle 20.00), mi chiedo come possa essere la mezz’ora di navigazione in piedi, schiacciati come sardine, su un mare così mosso… a noi basta riprendere il Seabus per quei pochi minuti e rientrare in nave!

Pireo – Atene

Info su Atene dal Giramondo qui.

Anche oggi la nave attracca molto presto (7:30) e si ferma fino a sera. Sapendo già che il caldo sarà eccessivo, il mio unico obiettivo è quello di visitare finalmente l’Acropoli di Atene, senza alcun ulteriore sforzo, rientrando in nave appena finito. Ho una piccola guida con me, Atene Pocket di Lonely Planet, nel caso dovessimo cambiare idea in giornata.

Per vedere qualche scorcio della città senza la minima fatica e senza avere un tassista alle calcagna, prendiamo i biglietti del bus turistico Athens Open Tour, a 20€ a testa. Il terminal è a circa 13 chilometri dal centro città, raggiungibile anche in metro, taxi o bus pubblico (che ferma di fronte al terminal crociere, ma spesso è troppo affollato). Il bus scelto passa alle varie fermate ogni 15 minuti, e all’Acropoli è possibile prendere la linea per il resto del centro cittadino.

In circa mezz’ora arriviamo all’ingresso principale, sono le 9, il sole sta già picchiando, in 5 minuti abbiamo in mano i nostri biglietti… e ci ritroviamo nella calca. Scalare la gradinata dei Propilei non è semplice, ma arrivati sulla spianata ci si sparpaglia. (Dal 1 aprile 2016 sono entrate in vigore le nuove tariffe per musei e siti archeologici, più in linea con il resto d’Europa… l’Acropoli da sola costa 20€!)

Il Partenone e l’Eretteo sono belli da togliere il fiato, la vista del tempietto di Atena Nike con la città sullo sfondo si guadagna un sacco di scatti… Gli studi di storia dell’arte (ripassati sul serio prima di partire!) aiutano a comprendere meglio questo luogo magico e spettacolare. La vista dall’alto sugli scavi sottostanti, l’Odeon, il Teatro di Dioniso, fino al Tempio di Zeus e allo Stadio Panatenaico è bellissima, complice il cielo limpido… però il caldo è sempre più intenso, ed è ancora mattino presto!

Scendiamo all’ingresso su via Dionysiou Areopagitou per andare al Museo dell’Acropoli (5€), una struttura estremamente moderna ma perfettamente inserita nel contesto. Già all’esterno è intrigante: durante i lavori infatti è venuta alla luce parte della città antica, che è stata lasciata visibile ai turisti. Il Museo è strutturato su più livelli, dedicati ad epoche diverse dell’Acropoli: i resti degli edifici distrutti dai Persiani, i fregi e le sculture dell’epoca classica incluse le Cariatidi originali, un piano intero dedicato al Partenone: qui una vetrata immensa permette una vista meravigliosa dell’Acropoli giusto di fronte, e sempre qui la struttura riproduce orientamento e dimensioni del Partenone, esponendo i fregi e le metope giunti fino a noi (con i calchi di ciò che si trova sparso per il mondo, incluse le meravigliose sculture che si trovano al British Museum, visti ormai tanti anni fa).

L’aria condizionata ci ha ritemprato, ci dispiace andarcene già, ma la fame comincia a farsi sentire. Non abbiamo ancora mangiato nulla che ci ricordi veramente la Grecia, così ci fermiamo al bar sulla terrazza del Museo e ci mangiamo una fetta di baklava continuando ad ammirare la vista. Che dire: prezzo onesto, qualità FAVOLOSA, vista IMPAREGGIABILE! Diciamo che per smaltire le calorie di questa immensa fetta di dolce al miele e frutta secca dovremmo scarpinare un po’!

Invece di seguire il piano e tornare subito in nave decidiamo di spostarci un po’ a piedi: andiamo fino all’Arco di Adriano e al Tempio di Zeus, tanto sono vicini; poi allo Stadio Panatenaico. Io soffro la temperatura, così saliamo sul bus che passa proprio qui di fronte e vediamo Piazza Syntagma (e le famose guardie da lontano) con il Parlamento, l’Università, il Museo Archeologico… il mio compagno di viaggio resta convinto che questa città non gli piace, in molti tratti si vedono i segni della crisi, ma a lui non ispirava nemmeno prima. Cominciamo a stancarci di stare in bus e, anche se dovremmo andare fino all’Acropoli di nuovo per prendere il bus per il Pireo, arrivati a piazza Monastiraki scendiamo… Siamo qui, chissà se mai torneremo, almeno un giro in questo famosissimo quartiere va fatto!

Giriamo per la piazza e qualche stradina, arriviamo alla Biblioteca di Adriano e all’Agorà Romana, ma non me la sento di visitarle. Decidiamo di seguire il navigatore per tornare alla fermata del bus all’Acropoli a piedi, tanto è qui sopra, sulle nostre teste, che vuoi che sia? Facciamo così la bella scalinata in salita, per fortuna all’ombra, che quasi tutti però percorrono in discesa! Arriviamo sulla collinetta e ancora scattiamo un sacco di foto sulla città e sull’Acropoli… ora la coda all’ingresso è di centinaia e centinaia di metri! Ci facciamo i complimenti da soli per aver deciso di andare appena scesi dalla nave…

Il nostro bus per il Pireo è già qui, saliamo in compagnia di molti americani, e in circa 40 minuti siamo di nuovo al terminal crociere. E’ molto grande e moderno, ma semi vuoto. I controlli di sicurezza al metal detector già a terra sembrano piuttosto approfonditi.

Domani giornata di navigazione, in totale relax… dopo la sfacchinata di oggi ci serviva!

Dubrovnik

La giornata di navigazione è trascorsa tranquilla, tra un buon libro, un po’ di palestra, giri per i negozi e i bar della nave. L’unico posto assolutamente impraticabile è stato il ponte piscine, io me ne sono rimasta direttamente a prende il sole sul balcone in cabina.

La tappa croata di questo itinerario è una delle più attese per noi: so che Dubrovnik è un gioiello medievale, è stata una repubblica marinara concorrente di Venezia (non bisogna confondersi, anche se si parlava italiano Ragusa di Dalmazia è stata sotto il dominio di Venezia solo per un breve periodo, molti secoli fa).

La navigazione tra le isolette fino all’insenatura del porto di Gruz, quasi un piccolo fiordo, è meravigliosa, da vedere assolutamente sia in ingresso che in uscita.

La sosta della nave è piuttosto breve, altrimenti si sarebbe potuto fare anche altro: la passeggiata sulle mura (magari in un giorno meno caldo), o un po’ di mare in una spiaggia vicina. Noi abbiamo un obiettivo un po’ diverso dal solito, forse un po’ nerd: vogliamo visitarla infatti come se fosse King’s Landing a Westeros (Approdo del Re del Trono di Spade), visto che è stata il set di molte scene della serie tv a partire dalla seconda stagione. Sul web si trovano tutte le indicazioni necessarie (ma esistono anche tour organizzati a pagamento) e in un paio d’ore abbiamo visto tutte le location più facilmente raggiungibili.

Condividiamo un taxi con un’altra coppia e in circa un quarto d’ora siamo fuori Porta Pile (taxi a tariffa fissa 13€ dal porto di Gruz). C’è già tantissima gente, ma quando usciremo a mezzogiorno ce ne sarà ancor più.

Andiamo subito a vedere la baia di Blackwater (delle Acque Nere)… ops! La baia della fortezza di Lovrjenac. Con l’immaginazione (o una ricerca in Google) si può immaginare il pontile senza le barche ma con Sansa Stark, Shae e Littlefinger. O Varys e Tyrion affacciati al muro della fortezza.

Dall’esterno (ma anche da qualsiasi punto un po’ rialzato all’interno delle meravigliose mura cittadine) si vede la bella e particolare torre rotonda chiamata Tower of the Undying (Minceta Tower), dove gli stregoni avevano rinchiuso il piccolo Drogon di Daenerys Targarien. Entriamo poi in città e ammiriamo la piazza all’ingresso dello Stradun (dove Cercei Lannister ha percorso la sua camminata di “pentimento”) e ci spostiamo nei vicoli caratteristici per andare al Museo Etnografico (il bordello del primo incontro tra Tyrion e Oberyn Martell).

E così si potrebbe continuare a raccontare, ma non voglio tediare troppo.

Percorrendo i vicoli, spesso scalinate in salita molto stretti, si sbuca davanti alle varie chiese, o al Porto Vecchio, o alla Piazza della Loggia, dove si trovano Palazzo Sponza e l’antica Colonna di Orlando.

Compriamo souvenir a base di lavanda, visitiamo qualche negozietto lungo lo Stradun, così tanto simile nelle architetture a quelle del nostro Veneto e usciamo da questa meravigliosa cittadina, in cui torneremo sicuramente per una visita più approfondita e meno a tema, in un periodo meno caotico e caldo, perché ci ha letteralmente conquistato.

Rientriamo soli in taxi, per goderci l’ultimo pomeriggio sulla Magnifica, domani purtroppo questa (prima) esperienza in nave si concluderà.

Venezia

Lascio stare le polemiche sul passaggio delle grandi navi nel Canale di San Marco, che sicuramente comunque sarà destinato a finire. Già oggi sempre più compagnie stanno cancellando lo scalo, anche se in porto in questo agosto 2016 c’erano 7 enormi navi da crociera in contemporanea.

E’ innegabile però che la vista di Venezia da questo punto di vista sia… da togliere tutti gli aggettivi conosciuti dalla mente! Un’emozione difficile da descrivere per noi, che a Venezia ci siam venuti fin da bambini; non so immaginare come possa essere per chi in laguna arriva per la prima volta, non solo dall’estero, ma anche dal resto d’Italia.

Certo il numero e la dimensione delle navi va ridotto, il percorso va cambiato…

Le escursioni sono troppo costose?

Un piccolo riepilogo, visto che sento spesso dire “non vado in crociera perchè poi mi costa il doppio se voglio fare anche le escursioni”. Come visto, noi abbiamo fatto quasti tutto da soli.

Quanto ci è costato (prezzi singoli, totali in coppia)?

  • Bari: Castello Svevo (gratis), Cattedrale (gratis), Succorpo Cattedrale 2€, Basilica (gratis): tot. 4€
  • Katakolon: escursione a Olympia 23€, ingresso sito e museo 12€: tot. 70€
  • Mykonos: Seabus a/r 4€, bus per la spiaggia a/r 3,60€, lettini e ombrellone (in 2) 16€, pranzo (in 2) 31€: 62,20€
  • Atene: bus panoramico 20€,  Acropoli 20€, Museo dell’Acropoli 5€, baklavà e caffè greco 9€: totale 108€
  • Dubrovnik: unica spesa il taxi… tot. 19€

In una settimana di crociera, facendo tutte le tappe, abbiamo speso in due meno di 265€… non mi sembra niente di esagerato!

[Versione “ridotta” di Navigando nel Mediterraneo Orientale 1^ e 2^ parte tratta dal mio sito. Andateci giusto se, arrivati fin qui, volete vedere qualche foto in più ;) ]


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